I Fashion Brand e la sfida del Digitale

I furgoni che strabordano di prodotti stanno rendendo sempre più trafficata la strada del fashion.
È una minaccia allo shopping tradizionale?

Di certo le conseguenze della variazione nelle modalità di acquisto da parte degli italiani (e non solo) dai negozi fisici al mondo offline sono evidenti a tutti, anche e soprattutto dopo il periodo pandemico.

Se facciamo i conti in tasca alle imprese italiane della moda, ci accorgiamo che il mondo virtuale con i suoi rituali rappresenta una percentuale ingentissima delle casse del settore, e si attesta come il motore della crescita aziendale dei vari brand.

Lo shopping online, attraverso i servizi di e-commerce, insomma, sta letteralmente prorompendo.

Vi siete chiesti come mai i brand di lusso (e non solo) non abbiano gridato alla rivolta o allo scandalo, né si siano disperati, per la chiusura forzata dei negozi in tutte le città del mondo?

Anche l’andamento della borsa pare abbia messo in evidenza come le piattaforme di shopping virtuale, siano sufficienti a mantenere alti gli standard di vendite o comunque i ricavi delle grandi firme.

H&M, già ben prima della pandemia, ha deciso di ridistribuire la sua rete di vendite tra l’online e l’offline. La nuova strategia vede in testa al concept aziendale la prerogativa del digitale.
Con un’attenzione particolare, da non sottovalutare, per le spedizioni a domicilio, che seguono una procedura meticolosa in merito ai costi di spedizione, di imballaggio, di garanzia.

Come convivranno tutti i marchi della moda che stanno appaltando le piattaforme online? E come reagiranno queste ultime?

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