Raccontare il Made in Italy

Nel mondo ci sono più di otto miliardi di persone, gli italiani sono una esigua minoranza, tuttavia tutto il mondo crede che noi italiani siamo insuperabili in alcuni settori come il food, il design, il turismo e la moda.

Credono che i nostri prodotti e i servizi in quei settori siano i migliori in assoluto e finché questa cosa durerà continueremo a camminare sull’Oro.

LA DURATA DEL “FENOMENO”

Lo dico perché il mondo è fluido, i cambiamenti sono veloci, i confronti sono immediati, i pareri viaggiano e si diffondono su moltissimi canali, il web, i social, il vecchio passaparola, le fiere, i film, le serie sui canali TV, ecc.

Ci sono anche persone deluse, che parlano, che diffondono questa brutta esperienza.

Le cose negative viaggiano di più e più velocemente delle buone notizie.

DIFENDERE IL MADE IN ITALY

Bisogna difendere ciò che il mondo percepisce positivamente come “Made in Italy”, le minacce sono tante, esterne e interne.
Se, come italiani possiamo fare poco per quelle esterne, possiamo e dobbiamo impegnarci al massimo per difenderci e combattere quelle interne.

Le minacce interne derivano da una scarsa consapevolezza del valore dei nostri prodotti percepito nel mondo, e si traduce in pratica nella svendita sconsiderata a prezzi inutilmente troppo bassi.

C’è anche uno scarso controllo dall’alto, per cui vengono proposti sul mercato dei prodotti che si fregiano di essere Made in Italy senza essere coerenti con le aspettative di chi lo ama nel mondo, con un possibile effetto delusione, estremamente deleterio per chi invece ne segue i dettami.

COSA SI ASPETTANO NEL MONDO DAL MADE IN ITALY?

Lo dice la nostra storia, da prima del Rinascimento a oggi, grandi personalità e artisti, filosofi, statisti, esploratori, hanno segnato la storia del resto del mondo e hanno plasmato il nostro territorio, le nostre città e le campagne, dando un esempio che tutto il mondo ama e invidia.

Sprecare e rovinare questo immenso e potenzialmente inesauribile capitale (o risorsa “rinnovabile e non inquinante) è estremamente facile perché è immateriale, è vero, le nostre ricchezze artistiche, culturali e ambientali non sono immateriali ma lo è l’interesse e il desiderio delle persone e questo è molto fluido, labile e attaccabile.

Per questo, non dobbiamo dare per scontato niente, anzi, dobbiamo essere molto attenti e tenaci per capire cosa ci fa amare nel mondo, cosa desidera il mondo da noi e quali sono le aspettative delle persone che acquistano i nostri prodotti e servizi.

Indispensabile sarà la crescita, non quella degli affari ma quella della consapevolezza di tutto quello di cui noi italiani siamo eredi e custodi, questa responsabilità è di tutti, nessuno escluso e spero che le risorse del Recovery Fund siano impiegate anche per questa crescita che viene prima di tutte le altre.

IL CONTRIBUTO DI MASSIMO MANTOVANI

“Io come fotografo di moda, come comunicatore e creatore di contenuti, mi sento in dovere di contribuire alla crescita della consapevolezza del valore del MadeinItaly, riflettendo sempre su quello che faccio e quello che i miei clienti mi chiedono di fare, cercando di non tradire mai i nostri veri valori percepiti e desiderati dal resto dell’umanità.”

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