Breve introduzione al Fashion Marketing

Oggi ci troviamo immersi in una grande moltitudine di strumenti e risorse per comunicare la nostra identità.

Le aziende di moda hanno a disposizione moltissimi modi per propagare il proprio stile, i propri prodotti. Ad oggi si può ricorrere alle pubblicità, ai display, agli smartphone, ai video: tutto questo forma un sistema interattivo in cui il mondo del fashion fa da protagonista.

Nel 2021. in un mondo post pandemia, le imprese di moda hanno imparato ad utilizzare le migliori tecnologie per riuscire a raggiungere più agevolmente e comodamente i consumatori. E per fidelizzarli.

Certo, non è sempre stato così. Anzi.

LE REGOLE DEL FASHION SYSTEM

Il fashion System all’inizio (forse ancora una decina di anni fa o poco più) ha opposto a questo “nuovo modo” di comunicare una tenacissima resistenza.

La letteratura in merito ricorda la scarsissima considerazione dedicata a Chiara Ferragni, al suo blog e al suo modo di comunicare la moda e ciò che era solita indossare.

Insomma, per un certo periodo la moda ha snobbato ampiamente i social network arroccandosi su una cima inespugnabile.

E poi ci si è dovuti arrendere a un flusso comunicativo in cui l’azienda e i consumatori non sono più protagonisti di un rapporto univoco. Il consumatore partecipa attivamente alle scelte delle aziende di moda e queste ultime ne sono ben consapevoli.

Che cosa comprata questo?
Ogni giorno tutti noi siamo liberi di vestirci come ci pare ma siamo collocati all’interno di un funnel che qualcun altro ha progettato anzitempo.

Ecco che cosa fa il fashion marketing.

QUANDO NASCE IL MARKETING VISIVO?

Ma quando nasce tutto questo? Te lo sei mai chiesto?

In principio fu Charles Frederick Worth. Che vestiva i nobilissimi parigini secondo il gusto dei suoi anni.

Ma fu all’interno della sua bottega di sarto che si capovolse per la prima volta il sentiero del potere.

Prima erano i clienti ad andare da lui per fare richieste di un certo tipo. A un certo punto i clienti presero ad andare da Worth per conoscere la moda, per confrontarsi con lui, per ricevere spunti e stimoli, per sapere che cosa era meglio indossare, si affidarono totalmente a lui.

Worth fu forse il primo influencer della storia?

Di certo fu il primo (o uno dei primi) a cucire sulle sue creazioni l’etichetta riportante il suo nome. Da lì i consumatori cominciarono a percepire più vividamente la sua identità visiva (sono gli albori del marketing visivo?) e la loro relazione si fece più forte, più longeva.

È proprio da qui che io, da fotografo di moda, ho cominciato a studiare e impostare un sistema alternativo ed efficace di personal branding che mi ha portato alla creazione del LookTeller..

In un settore così pieno di risorse e di attori, come fa la tua azienda ad emergere?

IL LAVORO DEL FOTOGRAFO DI MODA

Ti aiuterò io.
Prima di tutto è necessario individuare e studiare il tuo target (le tue buyer personas).
Bisognerà capire anzitutto il tipo di pubblico che vogliamo attirare.
Da questo cominceremo a fare la nostra brand identity: cioè il bagaglio di valori e obiettivi su cui si basa la tua azienda di moda.

Come comunicano le migliori aziende di moda?

Usando immagini di qualità, realizzate da fotografi professionisti e con lunghi anni di esperienza. Questa tipologia di fotografo (e io posso dirlo per esperienza diretta grazie ai lavori realizzati a Carpi e in tutta Italia) fa la differenza perchè è in grado di dare vita al prodotto.

Raccontano la propria storia in maniera accattivante. Fanno appassionare le persone al brand.

Hanno una comunicazione che viene gestita da professionisti in maniera regolare con appuntamenti cadenzati e ben studiati.

Offrono (perchè no?) ai propri consumatori consigli sulla vestibilità dei capi, sulle taglie, oppure sull’occasione in cui indossarli.

Danno garanzie.

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